Trattamento Olistico

La disciplina psichiatrica consiste di contributi teorici e clinici, che le vengono dalle diverse branche medico-chirurgiche,comprese le urgenze. D’altro canto, aspetti psichiatrici sono riscontrabili in varie situazioni patologiche sia di Medicina generale che specialistica. Ciò detto, è necessario cercare anzitutto di collocare la Psichiatria in una corretta e moderna ottica clinica e la storia di questa disciplinain realtà coincide con la storia della Medicina. E' solo con gli anni ‘50 e con l’avvento della moderna Psicofarmacologia, ossia con il primo composto in grado di agire sui sintomi psicotici facendoli regredire non in modo momentaneo ed aspecifico (come facevano i barbiturici, ad esempio) ma in maniera duratura e specifica, che nasce la moderna clinica psichiatrica ed insieme ad essa la possibilità di cure mentali specifiche sulla base di ipotesi biopatogenetiche biologiche per i più gravi Disturbi mentali. Infatti, dall’analisi della Tipologia Clinica, unita alla capacità di terapia specifica, dallo studio del decorso trasversale e longitudinale e degli importanti contributi delle Neuroscienze (con esami mirati tipo TAC, MR, PET) il volto della Clinica Psichiatrica è cambiato di 180° rispetto ai tempipassati. Oggi sappiamo che le malattie mentali si possono classificare al pari di altri disturbi, che sono curabili con metodologie simili a quelle della Medicina Generale (farmaci o terapie somatiche ecc.), oltre che con quelle psicologiche. Si tratta di patologie che possono essere diagnosticate in modo specifico ed accurato con moderni criteri diagnostici e sappiamo che non esistono “peccati di base” o esperienze fantastiche o romantiche che possono spiegare tali patologie, così come sappiamo che l’ambiente gioca un ruolo essenziale nell’interagire con la predisposizione genetica ad un determinato disturbo psichiatrico. Oggi la biologia molecolare ci mostra sempre più spesso con caratterizzazioni genetiche a livello di polimorfismi dei sistemi di regolazione omeostatica quanto alcuni comportamenti o specifiche disfunzioni di meccanismi neurotrasmettitoriali, associate alla presenza di alcuni Disturbi Psichiatrici, siano in parte geneticamente determinate.

Il colloquio clinico rappresenta,infatti, ancora il momento fondamentale della diagnosi psichiatrica, ed è un momento critico di scambio e interazione tra il paziente, i suoi vissuti e i suoi sintomi e lo psichiatra che a sua volta accede al colloquio con le sue particolari capacità, emozioni ecc.
Oggi, peraltro, è sempre più forte la richiesta di umanizzare la medicina o forse, più correttamente, di riumanizzare il rapporto medicopaziente.
Così se da un lato le acquisizioni neurobiologiche all'interno della Psichiatria riavvicinano di diritto questa disciplina all'interno delle neuroscienze,
dall'altro l'unicità della sofferenza mentale in generale, e del paziente con Disturbi Psichiatrici in particolare, non può giocoforza ridurre le malattie mentali - lievi o gravi che siano - alla mera espressione di un insieme di anomalie e deficit neurochimici, necessitando di un approccio dinamico, individualizzato, complesso e, soprattutto, umano.
Approccio quest'ultimo che in qualche modo ancora caratterizza la Psichiatria, e la distingue dalle restanti discipline mediche.


Milano, Settembre 2009
Carlo Altamura
Professore Ordinario di Psichiatria
Università degli Studi di Milano
Direttore U.O. di Psichiatria IRCCS Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena

 

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                                                                                                        13 Dicembre 2011